Mi sono sempre piaciuti i computer, fin dai 6 anni; li usavo quasi sempre solo per scrivere. Cosa che avrei potuto fare a mano, su carta. Ma l’idea di salvare gli scritti su un floppy disk mi dava l’impressione di consegnare quelle righe al futuro, ai posteri.
Quello che mi
piaceva quindi era la comunicazione, più che i computer, e ci ho messo un po’ a
capirlo.
Quando ho iniziato a lavorare in un’Agenzia di Comunicazione, mi è stato affidato il neonato reparto Web Marketing. Era il 2009, Google era il nuovo Microsoft e Facebook si apprestava ad essere il prossimo Google.
Tutto quello che nasceva in quegli anni è diventato lo standard per un nuovo tipo di comunicazione, fatta con precisione, sfruttando i dati, con metodo scientifico. Ma ho sempre unito della “poesia” alle strategie di Web Marketing, perché alla fine il messaggio diffuso deve fare presa sulle persone. E le persone amano la poesia, amano le storie, amano le relazioni.
Tutto ciò è stato
poi codificato in regole precise di Comunicazione e Marketing, si iniziò a
parlare di “storytelling”, di “purpose”, il Cluetrain Manifesto diventò una
moda, insomma, il mercato della comunicazione riuscì a svilire quel poco di
magia che avevamo riscoperto nel fare il nostro lavoro.
Le Web Agency
stavano diventando delle fabbriche e quanti ci lavoravano erano i nuovi operai
sfruttati per fare profitti. Si lavorava sulla quantità e la qualità non era
più perseguibile. Perché per fare della poesia a volte hai bisogno di stare in
silenzio davanti ad un foglio bianco. Ma se quel foglio è un file Word, vieni
bersagliato da decine di notifiche sul desktop, e-mail, alert dalle campagne
Facebook e Google, messaggi nella chat aziendale…
Nel 2012 quindi
mi licenzio e fondo il Network di consulenza GESTA, con un’idea molto
semplice: volevo aiutare le aziende e le persone, attraverso le strategie di
Marketing e Comunicazione, a realizzarsi. A trovare il loro posto nel
mercato. Che al tempo pensavo significasse trovare il proprio posto nel
mondo.
Il payoff scelto per descrivere il mio approccio era cloud consulting,
perché mi immaginavo dei professionisti sempre disponibili per ogni esigenza
del progetto e del cliente: una “presenza a distanza”. I consulenti GESTA erano
quindi in grado di seguire il cliente in ogni parte del mondo, con le nuove
tecnologie e un set di strumenti digitali che appunto risiedevano nell’allora
nascente “cloud”.
Con i recenti scenari pandemici questo modo di lavorare è diventato comune a
molte realtà aziendali, ma dieci anni fa non era scontato.
Il cloud consulting rimane comunque tutt’oggi più una forma mentis che una
modalità di lavoro: significa esserci per il cliente, quando ne ha bisogno,
sempre.
È una scelta difficile da fare per i freelance del 2022, che spesso decidono di
esercitare la libera professione per “sentirsi liberi”, avere i propri spazi e
decidere della propria vita senza ingerenze esterne. Quindi figurarsi se rispondono al telefono
quando il cliente chiama la sera e nel weekend, o se ti chiede
qualcosa in più di quanto scritto sull’incarico di progetto.
Io invece ho
capito che la vera libertà nasce dalla consapevolezza interiore, dal capire
e accettare la propria “mission”. Nel mio caso questa consapevolezza mi ha
portato ad abbracciare totalmente gli obiettivi dei miei clienti. Ovviamente i
clienti me li scelgo e dico molti No, quando non sono disposto a
dedicarmi al 100% ai loro progetti. Ma una volta “sposato” il progetto, ci sono
sempre e chiedo la stessa dedizione ai miei collaboratori.
Dal lontano 2012
ad oggi ho fatto molte e interessanti esperienze di lavoro, in diverse aziende
e diversi settori, acquisendo non solo competenze tecniche ma anche più
consapevolezza su quale sia la mia missione: aiutare gli altri (e i brand), con
le mie competenze, non solo a “comunicare chi sono”, ma soprattutto a scoprire
(o progettare) chi sono.
Si parte da un obiettivo di fatturato e si arriva ad un obiettivo esistenziale.
Mica poco. E non per tutti.
Nel 2020 decido
quindi di dedicarmi esclusivamente allo sviluppo del Network e alla formazione
di nuovi consulenti, nonché alla formalizzazione del Metodo GESTA, basato
sui livelli logici di Robert Dilts, per la progettazione delle Strategie
Marketing.
Il Network oggi aggrega
oltre 30 professionisti senior che vogliono lavorare con qualità e che si
concentrano sulle esigenze del cliente con dedizione assoluta. La nostra
promessa è che siamo “Business Partner”, ovvero siamo ingaggiati e
fortemente motivati a conseguire il nostro successo attraverso il successo del
nostro cliente. Generalmente non accettiamo il lavoro se non siamo
ragionevolmente sicuri di poter portare un valore concreto al cliente, preferibilmente
in termini di aumento dell’EBITDA.
Oggi sono dove
volevo essere a livello professionale e provo gratitudine per questo.
Ma quando penso a quegli scritti infantili persi per sempre, perché affidati a
dei floppy disk (che con grande sforzo tecnologico ho provato ad aprire decenni
dopo, senza successo), dico a me stesso: tutto è cambiamento e
sicuramente GESTA di domani sarà qualcosa di diverso da quello che è oggi.
E, infine, a
quarant’anni, ho capito che a volte è meglio poco inchiostro su carta che migliaia
di gigabyte nel cloud.
Luca Martino