Sabato scorso (2 febbraio 2019), ho partecipato al Primo Congresso Nazionale del partito Volt Italia.
Volt è un movimento paneuropeo e progressista che propone un modo di fare politica nuovo e inclusivo. Dalle posizioni che ha, potrebbe essere un partito di centro-sinistra riformista, ma queste catalogazioni non reggono alla prova dei tempi che viviamo, anzi, risultano addirittura arcaiche.
Diciamo che è un movimento dai grandi ideali e realmente interessato al Bene Comune, soprattutto perché è il primo Partito che nasce direttamente “europeo”, non come emanazione di partiti nazionali.
Ci sono arrivato quasi per caso, dopo un primo contatto avvenuto appena a dicembre 2018. Stavo cercando un modo di portare la Liquidità Distribuita sul fronte dei temi caldi da trattare durante la campagna per le elezioni europee di maggio, e nessuno dei partiti tradizionali sembrava prestare ascolto.
In Volt, invece, ho trovato subito interesse e disponibilità ad accogliere nuove proposte; inoltre, cosa per me inimmaginabile fino a poco tempo fa, hanno un chiaro percorso di collaborazione dal basso per la stesura delle policy, che diventeranno le proposte sostenute dal Partito a livello europeo.
Non so se Volt Italia riuscirà a raccogliere le firme per partecipare alle elezioni europee, ma so una cosa: l’Unione Europea è davvero a rischio e serve l’impegno di tutti per evitare che le imminenti elezioni distruggano un progetto politico ed economico che non ha alternative credibili.
Certo l’Europa va riformata, serve una vera FEDERAZIONE di stati amici, non una CONFEDERAZIONE di stati litigiosi, e lo si può fare solo facendo convergere l’interesse dei singoli verso l’interesse comune.
Che poi è il nocciolo della Liquidità Distribuita…