Nell'autunno del 2018 avevo pronosticato l'adozione di una moneta fiscale (se non addirittura una ridenominazione della valuta dei conti correnti), cercando di dare un senso al braccio di ferro tra Governo italiano e Unione Europea circa la legge di bilancio.
Non mi capacitavo di come si potesse essere così tracotanti nei proclami, così certi della propria forza a dispetto dei mercati, così boriosi nel muro contro muro con l'UE, senza avere un piano B.
Vista poi come è andata a finire la trattativa (una ritirata con la coda fra le gambe, di fatto, a dispetto della narrazione populista che ci è stata propinata), devo ammettere di aver sopravvalutato l'intelligenza di Lega e 5 Stelle.
Ancora adesso, mi domando come sia stato possibile per Salvini e Di Maio mantenere per settimane quella posizione indifendibile e dannosa per il Paese (visti i miliardi che ci è costata in interessi sul Debito Pubblico, a causa dell'aumento dello spread).
Restano in piedi tre sole ipotesi:
1) Non hanno mai avuto un piano B. Questi governanti sono quindi davvero dei dilettanti allo sbaraglio, che costruiscono e consolidano la loro posizione con un mix di slogan e proposte di legge miopi, capaci solo di rispondere alla pancia del Paese (la parte più sporca, egoista e ignorante del Paese, beninteso).
2) Avevano un piano B, ma non sono tecnicamente capaci di preparare l'operazione. Fino all'ultimo giorno, ho pensato che, almeno nel "decretone" sul Reddito di Cittadinanza, ci sarebbe stato un spiraglio per infrangere il tabù dell'espansione monetaria (caricando sulle tessere per l'erogazione del RdC non Euro, ma moneta parallela). Invece niente. Quindi anche l'ipotesi 2 suffraga il concetto di incompetenza di cui all'ipotesi 1.
3) Hanno ancora un piano B, e aspettano l'Europa e i Partiti tradizionali al varco delle Elezioni Europee di maggio, gettando così le basi per la distruzione dell'unico progetto politico in grado di assicurare pace e stabilità al Vecchio Continente. In tal caso, sono davvero dei geni del male.