Si è da poco concluso un evento che la Hermes Consulting, società dove lavoro, ha organizzato presso l'HangarBicocca a Milano.
Il tema era di quelli all'apparenza "sottili", che sembra non abbiano nulla a che vedere col business: come attivare le energie, personali e aziendali, per implementare le strategie delle Organizzazioni.
In realtà l'interesse è stato grande e i feedback dei partecipanti tutti positivi.
Al di là del piacere di lavorare su temi che fanno davvero star bene le persone, quello che più mi ha colpito è più mi ha ripagato dell'extra-lavoro che è stato necessario per organizzare l'evento, è stato il vedere come siamo tutti uguali e come la soluzione alla gran parte dei nostri affanni sia relativamente semplice.
Già, tutti uguali, proprio tutti. Io e l'HR Director, il CEO e il COO. Tutti noi abbiamo bisogno di credere in qualcosa di più alto del nostro interesse personale, tutti sentiamo che il nostro sforzo deve essere indirizzato verso qualcosa di diverso dell'appagamento dell'Ego.
In estrema sintesi, tutti abbiamo bisogno di una Visione, che sia alta, che sia altruista, che sia nobile.
Nelle ultime settimane, avendo lavorato notte e giorno su concetti quali "allineamento", "visione", "centratura", mi sono accorto di essere cambiato anche io.
Ma non cambiato nel senso di essere andato avanti, verso una ipotetica "saggezza"; cambiato nel senso di essere tornato a 15 anni fa, quando credevo di poter cambiare il mondo. Quando l'impegno politico, il lavoro nel volontariato, l'associazionismo, mi riempivano le giornate e mi davano gioie incredibili. Avevo tutta l'Energia di cui avevo bisogno per far fronte ai mille impegni, perché avevo il Senso.
C'ho messo quindici anni a capire che quell'idealismo utopico che mi muoveva ai tempi dell'università era in realtà la chiave di volta del senso più profondo del mio agire. E che quell'agire è proprio di tutte le persone di buona volontà.
E quindi una Visione è più che necessaria, è urgente, per ciascuno e per la collettività.
Da domani mi sveglierò rinnovando le mie visioni e provando ad ispirarne di nuove; perché per muoversi serve una meta.