La vicenda del salvataggio della Grecia, tristissima per chiunque creda nell'Europa come confederazione di stati alla pari, mi ha ricordato una citazione di John Donne, riportata da Ernest Hemingway come epigrafe iniziale del suo magnifico libro "Per chi suona la campana".
È un verso bellissimo, una riflessione importante, che dà il titolo al romanzo di Hemingway e ne costituisce, in ultima analisi, la chiave interpretativa.
È un verso bellissimo, una riflessione importante, che dà il titolo al romanzo di Hemingway e ne costituisce, in ultima analisi, la chiave interpretativa.
Non so come mai mi sia venuta in mente sentendo i telegiornali di questi giorni. Forse perché Donne parla di Europa già 400 anni fa, forse per il percorso così "crudele" che ha portato a questo salvataggio in extremis, o forse perché il romanzo di Hemingway è ambientato durante la Guerra civile spagnola ed io ho recentemente ricollegato alle grandi guerre del secolo scorso le origini di certe ostilità che si sono manifestate nella vicenda del default greco.
Fatto sta che molti politici ed economisti in Europa non hanno ancora imparato questa lezione.
Nessun uomo è un'Isola,
intero in se stesso.
Ogni uomo è un pezzo del Continente,
una parte della Terra.
Se una Zolla viene portata via dall'onda del Mare,
l'Europa ne è diminuita,
come se un Promontorio fosse stato al suo posto,
o una Magione amica o la tua stessa Casa.
Ogni morte d'uomo mi diminuisce,
perché io partecipo all'umanità.
E così non mandare mai a chiedere per chi suona la campana:
Essa suona per te.
John Donne (1573-1651)