Questa sarà una riflessione breve.
Dopo i risultati delle elezioni regionali fatte in Sardegna, ci sono moltissime cose che vorrei dire, ma mi limiterò a due essenziali pensieri.
Prima però di mettervi a parte di tali riflessioni, vorrei che leggeste questo articolo, pubblicato oggi, ma che non ho sentito in nessun telegiornale, forse perché "coperto" dal trionfo berlusconiano in Sardegna.
La prima è la seguente: Se c'è un Imperatore, c'è un impero di sudditi che gli permette di esserlo.
(Per onestà intellettuale devo dire che, nella frase precedente, in un primo momento, invece di sudditi, avevo scritto coglioni; ma di volgarità ne sentiamo tante e tali che ho voluto risparmiarvi
la colorita esternazione... salvo poi riproporvela subito, perché la riflessione così com'è non mi dà soddisfazione!)
La seconda riflessione è più che altro un messaggio, a Berlusconi come a tutti gli altri politici (sinistra inclusa), poiché responsabili di una deriva culturale, economica e sociale a cui sembra non si riesca a porre freno.
Ma possiamo mai dannarci per la loro incompetenza? No, ne va della nostra salute psichica.
E quindi salutiamoli tutti con un bel gesto, serenamente, pacatamente: