Venerdì, Ciccio Veltre e Francesco Scigliano sono venuti a trovarmi in quel di Trento.
Abbiamo passato un fine settimana all'insegna del vivere intensamente quel poco che a vivere ci è dato.
Ciccio, Andrea Felix (mio collega di lavoro), io e Scigliano, ci siamo immersi nella Trento più vera, quella fatta di presente e passato. Dopo una visita al Lago di Caldonazzo, una cena al Pedavena, un passaggio al Centro Sociale Bruno, alla Cantinota e un drink alla Sacrestia, siamo approdati ad un luogo storico che però era chiuso: La Scaletta.
Abbiamo scattato una foto, come se chiunque potesse capire l'importanza di un posto che non ha vissuto.
Ma nessuno può. Capire, sentire sulla sua pelle le emozioni di un passato che non torna. Sotto le volte della Cantinota un tempo si riunivano ragazzi entusiasti e vogliosi di cambiar il modo: delle Brigate Rosse, però, ora non resta niente. Ragazzini viziati e menefreghisti si dimenano al suono di musica tanto stordente quanto insignificante, come animali vogliosi di dimostrare la loro originalità; peccato che risultano tristi nel loro essere uguali a se stessi.
La Scaletta, chiusa da mesi, ci ricorda che i posti di incontro tra cultura e divertimento appartengono forse ad un'altra epoca...
Guido piano, e ho qualcosa dentro al cuore; che mistero, non so neanche dove andare...