Si avvicina ormai un anno che sono a Trento.
Fisicamente ora mi trovo a Calvi, sono sceso per il Natale, mentre a Capodanno saremo a Loppiano, vicino Firenze. Dicevo che, seppur lontano dalla mia nuova sede, stavo pensando a quest'ultimo anno passato a Trento. Mi sembra ieri che sono salito per un colloquio di lavoro ed ho poi deciso, senza troppo pensarci su, di iniziare una nuova esperienza.
A Trento, nonostante la lontananza dagli amici e dalla famiglia, si sta bene. D'altronde è la prima città in Italia per qualità della vita.
Ma non basta una classifica del Sole24Ore per spiegare quello che di bello io trovo in Trento.
Diciamo che sembra, o è, il luogo dove lo stridore della miseria dell'uomo e delle sue aspirazioni più nobili si nota meno. Mi spiego con un esempio.
Il giorno dopo essere arrivato qui a Calvi Risorta, sono andato a Napoli in macchina a prendere Maria Giovanna, che aveva finito con l'università e tornava a casa per le feste.
A causa del traffico, blocchi alla circolazione e incidenti, ho impiegato tre ore per fare circa 50 km. Il tutto accompagnato da cumuli di immondizia lungo le strade. Anche se la vista del Golfo di Napoli è sempre una emozione bellissima, lo sconforto per le cose brutte viste lungo la strada ha preso il sopravvento. E a sera ero triste, come se avessi fatto visita ad un luogo di guerra.
A Trento è diverso. E siccome sono in una fase della vita in cui ho bisogno di una relativa tranquillità esterna (perché sono fin troppo incasinato dentro), questa nordica città mi si è rivelata un luogo davvero piacevole dove lavorare e studiare.
Spesso la bellezza convive con le cose brutte, ma a volte è possibile trovare un equilibrio tra le forme, la natura, le persone. E' questo equilibrio a darci un'idea di armonia, che ha il potere di condizionarci positivamente.
Anche mio fratello Marco, che è stato a Trento con me alcuni giorni, ha scorto questa armonia, ed ha sintetizzato il suo pensiero ritoccando una foto fatta al Pedavena (un'osteria tipica dove producono dell'ottima birra chiara con metodi artigianali).
Cambiando discorso, volevo lasciare i link alla canzone che avevo scritto dopo i fatti della Thyssenkrupp: musica - testo e accordi. Suona e canta Marco, ovviamente, perché io sono stonato.
Che altro dire,... auguri.
Per ora di buon Natale, e se non ci sentiamo, anche di buon anno nuovo.