Prima o poi il vento soffierà verso casa.E,qualsiasi cosa voglia dire casa,sarà tempo di tornare.
Blog "di viaggio" di Luca Martino, dove Filosofia, Politica, Economia, Marketing, Web e SEO sono di strada.
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27 agosto 2007
Europa, Italia, Trento
13 agosto 2007
La consapevolezza del viaggiatore stanco
Ormai e' finita, domani si parte, aereo da Washington per Zurigo, poi Zurigo-Roma.
Ieri siamo andati a Virginia Beach, per sentire il sapore dell'Oceano Atlantico. Ed e' stato bello ricordare quando alcune estati fa, dopo aver percorso il Cammino per Santiago De Compostela, arrivai con alcuni compagni di avventura fino a Capo Finisterre per fare un bagno nello stesso oceano che ieri avevo di fronte...
Guardando l'orizzionte, a migliaia di chilometri di distanza, c'erano le coste del Portogallo e della Spagna, dove, in tempi diversi (prima a Lisbona, poi a Capo Finisterre), avevo avuto modo di guardare quello spettacolo domandandomi se mai mi sarebbe capitato di guardarlo dalla parte opposta.
Rivedendo le foto con Ciccio e Dario ci sono stati momenti di grande ilarita', alternati ad alcuni di poetica malinconia.
Gia', perche' l'America, nel bene o nel male, e' un continente affascinante; e l'aver passato quasi un mese in giro per gli States ha inevitabilmente lasciato immagini, suoni, odori, nei cuori di ognuno. Un giorno, ricordandoli, qui suoni, quei colori, ci richiameranno alla mente situazioni, emozioni. E da qui nasce la consapevole malinconia del viaggiatore, del viaggiatore stanco, che anela il ritorno alla base, ma nello stesso tempo ha ben chiara l'irripetibile bellezza di quello che ha vissuto.
Dopo quasi 6.000 miglia (e con domani raggiungeremo le 6.250 miglia, ovvero 10.000 km!) di strada percorsi in macchina, dopo essere passati per 18 stati, aver attraversato 3 fusi orari, aver mangiato in decine di catene di Fast Food diverse, dopo aver dormito nei piu' svariati motel, e dopo aver fatto uno shopping forsennato in decine di Mall, possiamo dire che, questa America, l'abbiamo capita a fondo.
Abbiamo scelto di immedesimarci, di calarci nell'americano medio, quello che ritiene una macchina da 2000 cm3 una piccola cilindrata, quello che preferisce il sandwich alla pasta asciutta e Nixon ad Allende.
E dopo questo processo catartico, possiamo concludere che ci siamo stancati. Vogliamo tornare nel paese natio.
In fondo, ora, in Italia, e' gia' domani...
E questa e' la piu' chiara dimostrazione di come, noi italiani, siamo sempre piu' avanti!
8 agosto 2007
Back in Virginia
Da Memphis a Nashville in Tennessee, poi Knoxville e il parco nazionale delle Great Smoky Mountains, al confine con il North Carolina; Greensboro e Durham in North Carolina ed in fine rientro a Newport News in Virginia, dove tutto e' cominciato appena 15 giorni fa.
A Nashville, patria della musica Country, ho capito che il Country non e' solo un tipo di musica, o un modo di essere... per alcuni e' una religione! C'erano locali con un' ambientazione da Far West, dove senza il cappello a falde larghe dei cowboys ti sentivi come un pesce fuor d'acqua.
A Knoxville, visitando l'ennesimo centro commerciale (la Mall, you know?), ho capito che l'America senza uno sfrenato consumismo interno non esisterebbe. E Dario, dando un interpretazione socio-culturale, ha identificato nella Mall un archetipo di luogo di incontro, quello che per gli antichi greci era l'Agora'; poiche' e' in questo luogo che gli americani si incontrano, mangiano, vedono film, comprano spendono e spandono (inutile dire che a Ciccio tutto cio' piace da morire).
Presso Durham, dopo avere preso l'ennesimo bicchierone da un litro di caffe', (Bibbitozzo, you know?) per riuscire a fare le ultime duecento miglia che ci dividevano da Newport News, ho capito che l'America si fonda sugli eccessi. I bicchieri che ci sono qui, spesso riempiti con gassose e zuccherose bevande, sembrano secchielli per champagne. Il grande e' spesso troppo grande, ed inevitabilmente coincide col troppo; logica conseguenza e' lo spreco, poiche' il troppo si butta.
Riassumo quello che ho capito in questo peregrinare per gli States: l'America si fonda sul Bibbitozzo e sulla Mall.
Per evitare che questa venga presa come una mera battuta di spirito, mi ripropongo di scrivere, insieme a Dario, anch'egli convinto sostenitore della suddetta tesi, un prossimo post dal titolo Apologia del Mc Donald.
5 agosto 2007
Sulla strada del ritorno
In Texas, ad Amarillo, abbiamo raggiunto le tremila miglia di viaggio in macchina, e questo e' avvenuto precisamente in corrispondenza del Ranch delle Cadillac, un insolito posto dove fanno bella mostra di se' delle macchine piantate per meta' nel terreno, sulle quali ogni avventore lascia un messagio qualsiasi, che dura pochissimo, poiche' viene prontamente cancellato da quello del "pellegrino" successivo.
La poesia di questo posto e' difficile da spiegare... e' come se il tempo mostrasse tutta la sua inclemenza; come se, di fronte a quei vecchi modelli di cadillac ormai passati di moda, l'individuo vedesse in uno specchio la fugacita' di gran parte delle sue azioni.
Altro bellissimo posto che abbiamo visitato e' stato il Canyon di Palo Duro, scenario di importanti battaglie tra Indiani e truppe governative.Dopo aver raggiunto la parte piu' ad ovest del viaggio, ad Acoma Pueblo, un antichissimo villaggio degli indiani nativi d'America, abbiamo intrapreso il viaggio di ritorno.
Il New Mexico si e' rivelato uno stato bellissimo, nonostante gli sterminati deserti che dilatano le distanze. Nel deserto ad ovest di Abuquerque abbiamo fatto una visita al Casino Route 66, non potendo, per mancanza di tempo, arrivare fino a Las Vegas.
Da Acoma Pueblo fino a Little Rock in Arkansas abbiamo fatto piu' di 1.000 miglia (oltre1.600 chilomentri) in macchina senza dormire.
Ora siamo a Memphis, in Tennesse, la citta' di Elvis Presley, The King.
E' un posto insolito per l'America, pieno di locali dove poter ascoltare musica dal vivo. Altro fatto insolito: la possibilita' di bere birra per strada (una sola strada in tutta la citta' a dire il vero). La qual cosa e' impossibile nel resto di questa puritana America, dove puoi comprare una pistola in un supermercato, ma per bere una birra rischi la galera.
Domani riprendiamo la strada del ritorno verso la Virginia.
1 agosto 2007
On the road again
Da Saint Louis nel Missouri ad Amarillo in Texas, passando per Atlanta, Springfield e Galena nell'Illinois, Oklahoma City e Clinton in Oklahoma State... di nuova sulla strada.
Di fatti rilevanti ne sono successi, ma mi limito a citarne due.
A Springfield nel Missouri (in America di Springfield ne esistono tantissimi, forse e' per questo che i Simpsons sono ambientati in un paese con questo nome! ndr), per la prima volta in tutto il viaggio, Dario ha guidato per meno di un miglio, da dove abbiamo cenato al Motel dove alloggiavamo. E, per la prima volta in tutta la vacanza, non porta con se' nemmeno un documento. Quindi, la solerte polizia americana, che ci ha letto negli occhi una evidente colpevolezza, ha provveduto ad affiancarci con la volante (che con tutte quelle luci sembra una giostra di cattivo gusto) intimandoci di accostare.
Comunque, nonostate la canottiera ITALIA di Dario, il suo essere minore di 25 anni, il non avere con se patente, passaporto e quant'altro necessario a distinguerlo da un immigrato clandestino cubano, grazie agli immacolati passaporti miei e di Ciccio, ed alla parlantina di Darius (un misto di inglese elementare, spagnolo di scuola media e dialetto pignatarese da universita') si e' risolto tutto in poco tempo.
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