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11 agosto 2006
Due Universita' a confronto
Dopo quasi un mese e mezzo a stretto contatto con professori e studenti delle universita' inglesi, mi sono fatto un'idea abbastanza precisa di quale sia il livello qualitativo dell'insegnamento universitario a Cambridge...
In poche parole: non cosi' eccellente.
Credo che l'universita' italiana dia una preparazione di base enormemente piu' ampia, sebbene difficilmente spendibile nel mondo del lavoro.
I college di Cambridge sono pieni di vecchi professori che non sanno usare il computer e che sono mantenuti a vita dalle tasse di facoltosi studenti, i quali, una volta all'anno, si degnano di andare ad un loro ricevimento, solo per poter dire di aver visto quel professore o quell'altro.
Per chi non avesse idea di come sia il sistema formativo britannico, chiarisco che i college non sono preposti a fornire le lezioni sulle materie che gli studenti devono studiare per ottenere il loro titolo: questo e' compito dell'universita' di Cambridge, che e' molto simile come organizzazione alla nostra (dopo la riforma 509 del 99).
Ma ogni professore ed ogni studente deve fare riferimento ad un College, il quale, in sostanza, e' un luogo dove ragazzi che possono permettersi migliaia di sterline di tasse all'anno trovano vitto, alloggio, professori tutor, associazioni varie (dagli Amici della marmotta fino agli atleti della Corsa col sacco) cui iscriversi.
La prima impressione e' che sia un bel modo di passare gli anni dell'universita'; la seconda e' che sia un mezzo estremamente dispendioso per educare i giovani. Otre che un sistema autoreferenziale per dare lustro alla propria universita'.
Le lezioni a volte sono interessanti. Ma estremamente piatte e poco arricchite dei risultati della ricerca, che pure si fa in Cambridge. Al contrario che in Italia, pero', questa ricerca avviene piu' nell'industria che nei laboratori universitari. Basti pensare che multinazionali come la Microsoft hanno qui importanti Centri di Ricerca.
Un caso a parte e l'Anglia Ruskin University, un politecnico dove studiare costa meno, e la qualita' dell'insegnamento e della ricerca e' alta. Ma scordatevi immensi giardini verdi con palazzi cinquecenteschi, o stanze con pannelli in mogano e soffitti a cassettoni...
Se solo ci fosse gente con cervello al governo del nostro stato, tanto da capire che la formazione dei giovani e' davvero qualcosa per cui vale la pena di investire gran parte del nostro PIL, il nostro sistema formativo potrebbe essere tra i migliori al mondo.