[Segue da Cap. 9]
Il koan inserito nel post di ieri è stato ispirato solo da una scena del film "The Road" e da un haiku (un tipo di componimento poetico nato in Giappone, composto da tre versi) inviatomi da un'amica. L'ho scritto di getto, senza cercare forzatamente un senso compiuto o una morale.
Proprio perché doveva essere un koan: una storia aperta ad una molteplicità di interpretazioni, o meglio, una strada per aprire la mente ad una pluralità di intuizioni.
Tuttavia, noi occidentali abbiamo una forma mentis non allenata alla meditazione tramite i koan. Per questo la strada di oggi, verso la comprensione del perché un Manuale di Economia della Fine del Mondo dovrebbe contenere dubbi continui sulla sua utilità, passa attraverso una riflessione che è sia razionale, sia "di cuore".
Un grande economista e liberista (incidentalmente anche Presidente della Repubblica) ebbe a dire: «Chi cerca rimedi economici a problemi economici è su falsa strada; la quale non può che condurre se non al precipizio. Il problema economico è l'aspetto e la conseguenza di un più ampio problema, spirituale e morale». (Luigi Einaudi)
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